L’alcol è una sostanza che può avere effetti dannosi sulla salute, tra cui il rischio di sviluppare il cancro. L’alcol è infatti classificato come cancerogeno certo per l’uomo dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo le stime, circa il 6% dei casi di cancro e il 5% dei decessi per cancro nel mondo sono attribuibili all’alcol.

Per prevenire il cancro l’ideale sarebbe non bere affatto alcolici, o almeno limitarne il consumo il più possibile. Le linee guida internazionali suggeriscono di non superare i 10 grammi di alcol al giorno per le donne e i 20 grammi al giorno per gli uomini. Queste quantità corrispondono a circa un bicchiere di vino o una lattina di birra per le donne e due per gli uomini. Tuttavia anche quantità inferiori possono aumentare il rischio di cancro, soprattutto se associate ad altri fattori di rischio, come il fumo, l’obesità, la sedentarietà e una dieta scorretta.

  • danneggiando il DNA delle cellule, causando mutazioni che possono portare alla trasformazione tumorale;
  • alterando il metabolismo degli ormoni, come gli estrogeni, che possono stimolare la crescita di alcuni tipi di cancro, come quello al seno;
  • aumentando la produzione di radicali liberi, che sono molecole reattive che possono danneggiare le strutture cellulari e il DNA;
  • riducendo l’efficacia del sistema immunitario, che è responsabile di eliminare le cellule anormali o infette;
  • interagendo con altre sostanze cancerogene, come il tabacco, potenziandone gli effetti nocivi.
  • la bocca, la faringe, la laringe e l’esofago, soprattutto se si fuma insieme all’alcol;
  • il fegato, dove l’alcol viene metabolizzato e può causare infiammazione, fibrosi e cirrosi, che sono condizioni precancerose;
  • il colon-retto, dove l’alcol può alterare la flora batterica e la produzione di acidi biliari, che possono avere effetti irritanti e cancerogeni;
  • il seno, dove l’alcol può aumentare i livelli di estrogeni e di altri fattori di crescita, che possono favorire lo sviluppo di tumori ormono-dipendenti
  • lo stomaco, il pancreas, la vescica, e l’ovaio, anche se le evidenze sono meno consistenti.